Introduzione


Le forti restrizioni, l’isolamento, i cambiamenti imposti dall'attuale pandemia da Covid-19 hanno profondamente modificato la vita delle persone. Alcuni soggetti predisposti rischiano più degli altri di sviluppare sintomatologie depressive


In questo articolo approfondiremo la depressione, descrivendone sintomi e fattori di rischio associati al Covid-19. Forniremo infine delle linee guida utili per tutti i professionisti e per le persone che si trovano a casa.



1. Depressione: i fattori di rischio associati all'emergenza Covid-19



Da qualche settimana gli esperti della salute mentale e della sanità mondiale stanno mettendo in guardia il settore sanitario e i professionisti di tutto il mondo circa un possibile aumento dei casi di depressione su scala mondiale.


L’emergenza pandemica ha infatti imposto una serie di norme e disposizioni che hanno modificato profondamente l’organizzazione, i ritmi e le priorità di vita delle persone.


Nel fronteggiare la malattia e il timore del contagio, la società si è trovata ad esperire un senso di inquietante incertezza per il decorso dell’emergenza e per le sue numerose e diverse implicazioni sul piano economico, lavorativo, sociale e affettivo.


Qualche settimana fa il Dr. Tedros Adhanom, Direttore Generale dell’OMS, ha comunicato che dopo la pandemia da Covid-19 si verificheranno ondate di depressione che potrebbero colpire adulti e adolescenti in tutto il mondo.


Dello stesso avviso anche gli studiosi dell’Università di Washington e il Dr. Enrico Zanalda, Presidente della Società Italiana di Psichiatria che, in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Messaggero, ha annunciato una possibile ondata di sintomi ansiosi e depressivi conseguente alle restrizioni, ai lutti, ai danni e all'instabilità economica caratteristiche di questo periodo.


I ricercatori del Laboratorio di Psicologia di Comunità dell’Università di Bologna, insieme a molti altri atenei italiani, stanno conducendo diversi studi per analizzare i fattori di rischio e le conseguenze dell’attuale pandemia.


Lo stesso Zanalda nel corso dell’intervista pone l’accento sulla necessità e sull'importanza di assistere i soggetti a rischio e tutti coloro che ne sentono il bisogno, riportando l’attenzione sulla centralità della salute mentale per il benessere individuale e sociale delle persone, soprattutto per l’elaborazione del trauma e del complesso fenomeno Coronavirus nella sua interezza.



2. Linee guida per i professionisti



Molti professionisti della salute mentale, ormai da mesi, hanno modificato le loro abitudini professionali, aprendosi al web e all'assistenza virtuale. 


Allo stesso modo anche il Ministero della Salute, le Associazioni di categoria e molti Ordini si sono attivati, mettendo a disposizione dei numeri verdi da contattare in caso di necessità.


I professionisti possono oggi beneficiare di molte linee guida ufficiali disponibili online, da quella Americana dell’APA (American Psychological Association) a quella della EFPA (European Federation of Psychologists’ Association), volte a guidare i professionisti ad un approccio consapevole ed efficace all'attuale situazione di emergenza.


Per favorire il supporto scientifico e metodologico ai professionisti, il CNOP (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi) ha reso disponibili alcune indicazioni per le prestazioni psicologiche nella fase 2 e sta collaborando con le Società Scientifiche di area psicologica alla creazione di una banca dati con tutti i riferimenti scientifici e operativi per la professione.


Anche l’Istituto Superiore di Sanità ha fornito indicazioni operative sulla tele-assistenza (Indicazioni ad interim per servizi assistenziali di teleassistenza durante l’emergenza sanitaria COVID-19) nell'emergenza Covid-19, che offrono uno spunto per disporre un’efficace e consapevole servizio di tipo tele-psicologico agli utenti.


In generale il professionista, in qualità di esperto, dovrebbe stabilire con i pazienti una comunicazione chiara e trasparente sul virus, assicurandosi che siano a conoscenza di fatti veritieri e facciano riferimento a fonti ufficiali per ottenere aggiornamenti


Si dovrebbe rendere disponibile ad approfondire con i pazienti alcune tematiche e a fornire chiarificazioni utili su come saranno organizzate le sedute nella fase 2 e sulle misure di sicurezza da rispettare.


Dovrebbe rendersi disponibile al supporto e alla cura di tutte le persone che ne hanno bisogno, adattandosi alle esigenze imposte dalla situazione e incrementando la propria disponibilità online, attraverso una diversificazione dei propri canali virtuali di contatto (videochat, piattaforme per la videochiamata che garantiscano il rispetto della privacy).


Anche l’AIP (Associazione Italiana di Psicologia) ha offerto un’ulteriore analisi sugli aspetti psicologici che connoteranno la fase 2, utile per orientare tanto le istituzioni quanto i singoli professionisti nel sostegno efficace alla popolazione.



3. Depressione: definizione e sintomi



La depressione è un disturbo molto diffuso, caratterizzato da umore triste o irascibile e profondo senso di vuoto e abbandono, spesso uniti a manifestazioni fisiche quali mal di testa, tachicardia, senso di offuscamento dei pensieri.


Colpisce in media dal 10 al 15% della popolazione mondiale, con un’incidenza maggiore nelle giovani donne occidentali. Esordisce tipicamente intorno ai 25 anni ma non sono esclusi casi di depressione infantile e adolescenziale.


I sintomi della depressione possono essere raggruppati e diversificati per area. Essa infatti può manifestarsi attraverso una sintomatologia cognitiva, affettiva, comportamentale e fisica.


Tra i sintomi cognitivi della depressione troviamo una ridotta capacità di concentrazione, ruminazione ostinata, profonda svalutazione di sé.


Tra i sintomi affettivi e comportamentali troviamo una forte tristezza, apatia, senso di inadeguatezza e pensieri negativi. Solitamente, chi soffre di depressione abbandona progressivamente tutte o alcune delle attività che considerava piacevoli come sport o frequentazioni sociali, spesso per colpa di un forte senso di stanchezza e affaticabilità.


Tra i sintomi comportamentali e fisici compaiono una variazione dell’appetito, una variazione del sonno, letargia e rallentamenti motori.


La depressione può manifestarsi in modo così variabile che molte persone non sono consapevoli di soffrirne, con la conseguenza di trascinare per molto tempo un quadro clinico che va progressivamente ad aggravarsi.


La depressione può avere molteplici cause, da quelle genetiche a quelle psicologiche e ambientali.


Per questo motivo l’attuale situazione mondiale, segnata dall'emergenza Covid-19, sta portando molti esperti a ritenere che nei prossimi mesi si assisterà ad un’impennata delle sintomatologie depressive.



4. Indicazioni utili e comportamenti che promuovono il benessere



Cercare di evitare i sintomi depressivi che potrebbero insorgere come conseguenza alla situazione di emergenza da Covid-19 non è sempre possibile, tuttavia le persone possono mettere in atto comportamenti che promuovono uno stile di vita sano e allentano le tensioni provocate dalla quarantena.


In particolar modo in questa fase, la cosiddetta Fase 2 del Dpcm 26 aprile 2020 in vigore dal 4 maggio, le persone possono approcciare in modo leggermente diverso alla propria vita, ricordando di mantenere sempre un atteggiamento responsabile e in linea con le disposizioni attive nella Regione di appartenenza.


Cercare di mantenere stretti i legami sociali, seppur virtualmente o far visita ai propri cari, può incrementare il senso di benessere e di utilità individuale.


Il dialogo e il senso di vicinanza alle persone care può rivelarsi un valido aiuto per smorzare le tensioni accumulate in questo periodo.


Allo stesso modo, l’attività fisica all’aperto può essere un utile supporto per scaricare la tensione accumulata durante la settimana, promuovendo una condizione di rilassatezza e apportando numerosi benefici a livello fisico ed emotivo.


Organizzare la propria giornata può aiutare a impiegare bene il proprio tempo. Chi lavora da casa può dividere il proprio tempo tra il lavoro e altre attività piacevoli, come l’attività fisica in casa o all’aperto, le attenzioni e la cura del proprio corpo, la lettura, la cucina.


Per tutte le persone che si trovano a casa da sole il consiglio è quello di mantenersi attive, connesse ai propri cari o alle persone di riferimento, con lo scopo di aumentare il proprio senso di efficacia e utilità sociale.


Nel caso in cui l’individuo noti dei cambiamenti a livello psicologico, fisico e comportamentale quali sentimenti di forte angoscia, tristezza, atteggiamenti insoliti deve contattare il proprio specialista di fiducia o il numero verde messo a disposizione dal Ministero della Salute per ricevere assistenza e supporto attivo.




Bibliografia


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Nidal Moukaddam, PhDAsim Shah, Psychiatrists Beware! The Impact of COVID-19 and Pandemics on Mental Health, Psychiatric Times, marzo 2020


Giampiero Valenza, Coronavirus, lo psichiatra: in arrivo ondata di ansia e depressione, Il Messaggero, aprile 2020


Ministero della Salute, Nuovo Coronavirus - Cosa c'è da sapere


Francesco Monticelli, Gli effetti psicologici della quarantena, State of Mind, marzo 2020


Indagini psicologiche su COVID-19, AIP, aprile 2020


Gli effetti psicologici del Covid-19 nella comunità italiana, AIP, aprile 2020


EFPA, Psychologists' Support Hub about Covid-19 crisis



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