Alcuni anni fa, dopo la pubblicazione del nostro libro The time cure: Overcoming PTSD with the new psychology of Time Perspective Therapy (Wiley, 2018) – (trad. it. La cura del tempo. Superare i disturbi post-traumatici con la nuova psicologia della Prospettiva Temporale, Giunti, 2019) –, gli editor di Psychology Today ci hanno chiesto di collaborare al loro sito web e di scrivere una rubrica per il loro blog. Abbiamo accettato l’incarico con entusiasmo. 



A quel tempo, il disturbo da stress post-traumatico (posttraumatic stress disorder, PTSD) era un argomento scottante che imperversava sui media: era ormai diventato evidente come molti dei nostri soldati, tornati a casa dalle missioni in Iraq e in Afghanistan, faticassero a reintegrarsi nel contesto sociale della vita civile. Inoltre, spesso manifestavano i segni e i sintomi del PTSD associato al servizio militare. (Il PTSD è caratterizzato da segni clinicamente significativi associati al trauma, alla depressione, all’ansia e allo stress). 



Circa i due terzi del nostro lavoro clinico erano rivolti a individui affetti da PTSD grave, o estremo, molti dei quali erano veterani. Abbiamo dunque studiato e condotto un lavoro di ricerca sulla sorprendente efficacia clinica della terapia della prospettiva temporale, che era stata originariamente sviluppata proprio per aiutare le persone a superare il PTSD. Abbiamo poi stabilito che la terapia della prospettiva temporale può essere molto efficace, non solo nel trattamento di depressione, ansia e stress, ma anche in rapporto ai normali problemi che affrontiamo tutti i giorni. 



All'inizio, i nostri contributi, pubblicati sul blog di Psychologytoday.com, erano orientati a informare le persone in merito al PTSD e a indicare in che modo la terapia della prospettiva temporale avrebbe potuto rivelarsi utile. 



Ma, in un tempo relativamente breve, abbiamo iniziato a ricevere e-mail da lettori che cercavano aiuto in altri ambiti; soggetti che facevano riferimento a problemi del tutto estranei al PTSD. 



In termini generali – e ciò vale in una moltitudine di condizioni che riguardano i media, i prodotti commerciali, la pubblicità, la politica e anche altri ambiti simili –, se una persona si sente abbastanza motivata da spendere del tempo per scrivere del proprio problema, o rendere noto il proprio punto di vista, è probabile che sia rappresentativa di un numero di gran lunga superiore di individui che, per qualsiasi motivo, non si prendono la briga di fare altrettanto. 



Abbiamo risposto individualmente alle e-mail personali, ma abbiamo capito che dovevamo una risposta anche alla maggioranza silenziosa. Così abbiamo diversificato i nostri contributi sul blog e approfondito le modalità con cui le prospettive temporali, in particolare quelle distorte, influenzano una parte piuttosto ampia della popolazione statunitense in una varietà di situazioni. 



Abbiamo dunque compreso che, mediante l’introduzione di un approccio semplice e pratico, come quello della terapia della prospettiva temporale, sarebbe stato possibile aiutare molte altre persone. Nella nostra rubrica abbiamo trattato diverse questioni, sia positive sia negative, e ci siamo resi rapidamente conto che i lettori di quelle negative erano molto più numerosi di coloro che invece si interessavano agli argomenti positivi. Perché? 



Perché le persone non hanno bisogno di aiuto per gli aspetti positivi della loro vita, ma per quelli negativi! Mentre la nostra rubrica sul blog guadagnava popolarità, abbiamo iniziato a pensare che avremmo potuto condividere molto di più su ogni argomento, rispetto a quanto già facevamo con i singoli contributi. 



Quindi, abbiamo esaminato nuovamente tutti i contributi e i commenti: molti si sono rivelati illuminanti e hanno stimolato ulteriori ricerche. Ci siamo concentrati sugli argomenti che rappresentavano i temi caldi indicati dai nostri lettori e, alcuni di questi, compaiono nei capitoli e nei paragrafi di questo libro. 



Leggendo Vivere e amare comprenderete i fondamenti della nostra terapia e il modo in cui questo approccio può rivelarsi utile per aiutare a risolvere i problemi e a migliorare le relazioni. In breve, la terapia della prospettiva temporale consente di controllare le nostre prospettive inerenti al tempo, indipendentemente dal fatto che ci capiti di considerare il passato, il presente e il futuro positivamente o negativamente. 



Qualora la nostra prospettiva temporale sia negativa, applicando una “dose di positività” possiamo riorientarci e ottenerne una maggiormente bilanciata e, quindi, avere anche una vita più equilibrata. 



Questo semplice metodo funziona particolarmente bene quando restiamo “bloccati” nel passato, specialmente in relazione a un’esperienza negativa. Nel contesto della terapia della prospettiva temporale, questi ricordi appartengono al passato negativo. E, ogni giorno, questi stessi ricordi offuscano il modo in cui, proprio ora, pensiamo, vediamo e sentiamo ogni momento che appartiene al presente, alterando perfino la nostra percezione del futuro. 



La terapia della prospettiva temporale può rivelarsi utile anche quando siamo “bloccati” in comportamenti che si dispiegano nel nostro presente e che consideriamo inadeguati, come quando siamo vittime di quello che definiamo presente fatalistico. Un’esperienza che s’inquadra nell'ambito del passato negativo può renderci fatalisti riguardo al presente e spingerci verso atteggiamenti che, normalmente, non ci sono propri, oppure può farci sentire tristi quando, invece, dovremmo essere felici. 



Quando siamo sopraffatti da eventi negativi accaduti nel passato, o da situazioni attuali che ci appaiono soverchianti, è facile commettere degli errori, perdere la prospettiva temporale e allontanarci da coloro che, una volta, sentivamo vicini. Pensiamo che nessuno ci comprenda, oppure che dobbiamo confrontarci con una vita troppo difficile da affrontare. In Vivere e amare, leggerete le storie reali di chi ha superato un passato negativo terribile, per poi giungere a ristabilire relazioni adeguate con i propri cari e a vivere una vita produttiva e piena di gioia. 



Leggerete le storie di individui coinvolti in relazioni tossiche, di altri che sono stati vittime di bullismo o, addirittura, rifiutati e ostracizzati, ma che infine hanno trionfato. Come è possibile che queste persone ci siano riuscite? Concentrandosi sul passato positivo, invece che sul passato negativo, manifestando una forma di presente edonistico selezionato, e lavorando costantemente per creare un futuro positivo più luminoso. Potete essere una di queste persone! 



Tutto ciò di cui avete bisogno è disporre di una prospettiva temporale più equilibrata, in qualche modo ottimizzata sull'intera durata della vostra vita. Vivere e amare vi offrirà alcuni semplici strumenti, nonché una serie di esempi tratti dalla vita reale, che vi aiuteranno a cogliere un’immagine migliore della vostra vita.



Ciò vi consentirà di lasciarvi andare, di “guarire” dal vostro passato, di apprezzare e abbracciare il presente e di creare un futuro ideale per voi e per le persone che amate.





Philip G. Zimbardo  Rosemary K. M. Sword, Introduzione, Vivere e amare. Guarire dal passato, abbracciare il presente, creare il futuro ideale, Giunti Psychometrics, 2019





Per approfondimenti sul tema:




CAPS (Clinician-Administered PTSD Scale), Il “gold standard” diagnostico per il disturbo post-traumatico da stress



CAPS-CA (Clinical Administered PTSD Scale for Children and Adolescents), La CAPS per bambini e adolescenti



La cura del tempo, Phipil G. Zimbardo, Richard M. Sword, Rosemary Sword, Superare i disturbi post-traumatici con la nuova psicologia della Prospettiva Temporale



Il circuito della speranza, Martin E. P. Seligman, Il percorso dell’uomo che ha aperto la psicologia all’ottimismo



Il lato positivo dello stress, Kelly McGonigal, Perché lo stress fa bene e come sfruttarlo al meglio



Agilità emotiva, Kelly McGonigal, Non restare bloccato, accogli il cambiamento e prospera nella vita e nel lavoro