Come essere più felici?
Come possiamo essere più felici? A questa domanda prova a rispondere nel suo libro sulla felicità Richard Layard - economista, professore emerito alla London School of Economics e co-fondatore di Action for Happiness, un movimento internazionale per promuovere uno stile di vita più felice – sostenendo che l’obiettivo di una società dovrebbe essere quello di raggiungere un livello di felicità quanto più ampio e diffuso possibile.
È ormai evidente, infatti, che la crescita economica, per quanto desiderabile, non risolverà tutti i nostri problemi. Ciò di cui abbiamo bisogno sono una filosofia e una scienza che comprendano una gamma molto più completa di bisogni ed esperienze umane.
È innanzitutto necessario cominciare a chiedersi cosa rende felici le persone – che si tratti di noi stessi o degli altri – per poi allenare pensieri e sentimenti per migliorare la realtà interiore di ciascuno.
È possibile essere felici sia nella vita privata che in quella professionale e sono due i progressi più importanti che oggi rendono questo obiettivo raggiungibile: il primo è la nuova scienza della felicità, che fornisce ai politici prove reali e tangibili su come migliorare la felicità e ridurre l’infelicità. Il secondo è l’allenamento mentale, che consente a tutti noi di controllare la nostra vita interiore in modo più consapevole.
Insieme all’utilizzo di nuove tecniche per allenare la mente – nate nel contesto delle scoperte sul trattamento psicologico del disagio mentale negli anni 70 e, successivamente, con l’apporto della psicologia positiva – sempre più persone ricorrono oggi a tecniche di meditazione orientale per ottenere una maggiore serenità e calma mentale.
La rivoluzione della felicità
Il modello proposto in Come possiamo essere più felici?, supportato dai risultati di numerose ricerche, indica che i dati raccolti nell’ambito della scienza della felicità, uniti a un costante allenamento mentale e supportati dall’etica della felicità, possono portare ad una vera e propria rivoluzione della felicità. Questo è l’obiettivo che – secondo gli autori – può e deve essere perseguito, tanto dai governi che dalle persone comuni, poiché la felicità è oggi l’obiettivo più importante di una società.