I tratti della personalità predicono il processo decisionale in situazioni di pericolo?
Molte situazioni della vita, nello specifico tutte le situazioni di rischio e di pericolo, impongono che alcune decisioni cruciali vengano prese in tempi molto rapidi.
Nel presente esperimento condotto dai ricercatori dell’Università della Corea, gli studiosi intendono verificare se sia possibile prevedere le reazioni istintive delle persone al verificarsi di situazioni rischiose, a partire unicamente dai loro tratti di personalità.
I ricercatori hanno scelto quindi di condurre l’esperimento servendosi della realtà virtuale, allo scopo di rendere la situazione il più assimilabile possibile a un’esperienza vissuta nel mondo reale.
Dopo aver descritto le varie fasi dell’esperimento e le differenti metodologie di indagine, gli studiosi sono giunti alla conclusione che, nel complesso e in modo simile ai risultati ottenuti in precedenti ricerche, il processo decisionale umano in una situazione simulata di pericolo dipende in modo critico dai tratti di personalità.
Nel presente articolo verranno presentate le caratteristiche salienti dell’esperimento, quali gli assunti di base, il campione dei partecipanti, la metodologia di indagine e i risultati. In fase di chiusura verranno esposte le difficoltà insite alla procedura di analisi, i suoi limiti e verranno illustrati i possibili scenari futuri di ricerca in questo ambito.
Introduzione
Molto spesso la decisione di un solo individuo può influenzare il destino di molti. Le domande che sottostanno all’indagine degli studiosi dell’Università della Corea sono principalmente due:
1) quali aspetti influenzano il processo decisionale in situazioni di pericolo?
2) è possibile prevedere da alcuni tratti di personalità di un individuo quale sarà la sua decisione in merito a un evento improvviso?
La selezione dei due tratti di personalità oggetto di studio, fattori di psicopatia da una parte, empatia dall’altra, è motivata, secondo gli studiosi, a partire dai risultati di alcuni esperimenti condotti in precedenza, nei quali le associazioni tra il processo decisionale e i tratti di personalità sono stati indagati in situazioni estreme, con risultati simili.
Procedura
I ricercatori hanno organizzato una simulazione di guida ad alta velocità in realtà virtuale, informando i partecipanti che avrebbero preso parte a una sfida di velocità. Prima dell’esperimento vero e proprio, i soggetti hanno partecipato a tre sessioni di allenamento durante le quali dovevano completare le loro sessioni di guida in un tempo minore di 5 minuti.
Dopo le tre fasi di allenamento hanno sostenuto un test finale in cui sarebbero state registrate le loro abilità di guida. Durante uno degli ultimi giri, dopo una curva acuta, su un ponte, appariva improvvisamente un gruppo di pedoni che fa cenno al pilota di rallentare, mostrando evidenti segnali di terrore.
Durante l’esperimento i ricercatori hanno regolato il freno su una sensibilità bassa, con lo scopo di aumentare il livello di difficoltà della procedura di frenata.
Poiché i pedoni bloccavano l’intera strada, il partecipante doveva scegliere se sterzare, precipitando dal ponte, frenare o andare dritto, costituendo un evidente pericolo per i pedoni. L’esperimento è terminato quando i partecipanti si sono scontrati con i personaggi virtuali o hanno guidato la macchina verso il precipizio.
Durante questo preciso evento gli input di controllo dell’acceleratore, dei freni e del volante hanno registrato le reazioni dei soggetti alla guida.
Dopo la simulazione i partecipanti hanno compilato alcuni questionari sulla personalità, un questionario sulle esperienze di gioco e hanno risposto ad alcune domande relative all’esperimento.
Campione
188 partecipanti di cui 94 coreani (47 maschi, 47 femmine) e 94 tedeschi (33 maschi, 61 femmine). Tutti i partecipanti presentavano ottime capacità visive o portavano occhiali correttivi e non soffrivano di particolari patologie neurologiche, né erano sottoposti a trattamento o terapia psicologica.
Risultati
Il gruppo di ricerca ha analizzato il comportamento di controllo nella situazione dell’incidente e ha successivamente organizzato due categorie decisionali distinte:
1) il gruppo di coloro che hanno evitato di investire i pedoni frenando o sterzando
2) il gruppo di coloro che non hanno usato il freno e che hanno usato maggiormente l’acceleratore rispetto al volante nel tentativo di sterzare
Successivamente i ricercatori hanno analizzato la descrizione del comportamento dei partecipanti con l’ausilio del questionario post esperienza.
Il primo risultato importante derivato dall’analisi delle due categorie decisionali mostra che circa un terzo dei partecipanti faceva parte del secondo gruppo (62 partecipanti su 186, di cui 32 nel campione coreano e 30 nel campione tedesco).
In secondo luogo i ricercatori hanno analizzato i diversi profili di personalità dei partecipanti. Da tale analisi è emerso che, sia per il campione coreano che per quello tedesco, il secondo gruppo mostrava livelli di psicopatia più alti del primo gruppo e minori livelli di preoccupazione empatica.
Successive analisi avrebbero stabilito inoltre che il retroterra culturale, l’esperienza di guida e l’esperienza di gioco non differivano significativamente all’interno dei due campioni. Ciò starebbe a significare, secondo il gruppo di ricerca, che l’influenza di tali fattori sulla decisione finale dei partecipanti è bassa e più debole in confronto a quella risultante dai fattori di personalità.
Conclusioni
Il presente studio mira a stabilire relazioni affidabili tra il processo decisionale impulsivo, caratteristico di una situazione di pericolo e alcuni tratti della personalità umana.
Una difficoltà da tenere in considerazione, segnalata dagli stessi ricercatori, deriva dalla modalità di analisi in realtà virtuale, in ultima istanza non completamente assimilabile e confrontabile con la realtà fattuale.
In secondo luogo non sono state raccolte informazioni rispetto ad altre parametrizzazioni della personalità quali l’ansia, la rabbia, le nevrosi e altri tratti comuni a diversi individui della popolazione mondiale.
La ricerca futura in materia dovrebbe quindi offrire una gamma di contesti molto più ampia per studiare il processo decisionale in tutte le sue sfumature, cercando soluzioni di ricerca empirica che siano in grado di riprodurre la realtà il più fedelmente possibile.
Allo stesso tempo dovrebbe indagare una gamma più ampia di tratti di personalità, in modo da generare risultati via via sempre più rappresentativi e generalizzabili.
Articolo originale e riferimenti bibliografici: To Brake or Not to Brake? Personality Traits Predict Decision-Making in an Accident Situation condotto da Uijong Ju, June Kang e Christian Wallraven (Department of Brain and Cognitive Engineering, Korea University, Seoul, South Korea, Department of Biomedical Science, Korea University, Seoul, South Korea, Empathy Research Institute, South Korea), Frontiers in Psychology, 05/02/2019
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