Asessualità: vivere senza provare attrazione sessuale
di Fabrizio Quattrini
Una delle domande più comuni sui temi della sessualità tra i giovanissimi e non solo è: “sei etero, omo, bisex?”. Se la risposta non conferma l’attesa, ed è lontana dalla scelta classica della triade naturale dell’orientamento sessuale, l’incomprensione, il rischio del giudizio e del pregiudizio sono altissimi.
Quando la risposta è: “No, sono Asessuale” ancora oggi chi ascolta rischia di cadere facilmente in una trappola dove l’ignoranza regna sovrana. Il non essere attratti dalla fisicità delle persone, il non desiderare un rapporto erotico, intimo di vicinanza sessuale non deve essere considerato “strano”, né tantomeno un comportamento patologico.
Chi sono le persone che si definiscono Asessuali?
In linea generale la maggior parte delle persone Asessuali sono uomini e donne, una stima del 2,5% della popolazione mondiale, che non provano particolare attrazione erotica. Come descritto da alcuni autori internazionali, la persona Asessuale non deve essere inquadrata come individuo con una totale assenza di comportamenti sessuali, al contrario, la mancanza di attrazione sessuale non esclude a priori la capacità del soggetto di eccitarsi e vivere ad esempio l’esperienza autoerotica.
Essere Asessuali è probabilmente un’espressione della fluidità sessuale, come rappresentato dal simbolo con cui s’identificano le persone asessuali all’interno delle comunità virtuali e non: un triangolo viola dove sono chiare le diverse sfumature di grigio e dove la sessualità e l’asessualità non appaiono come categorie mutuamente esclusive. A oggi, anche se la ricerca scientifica è in fieri e indirizzata su diverse interpretazioni del fenomeno, sembra avere preso forza l’idea dell’Asessualità come un possibile quarto orientamento sessuale.

