Il suicidio costituisce un problema costante per i professionisti
della salute mentale. Malgrado i progressi nel trattamento e nella gestione dei
disturbi mentali, i tassi di suicidalità (ideazione suicidaria,
comportamento suicidario non fatale e morte per suicidio) sono rimasti
stabili negli anni. Permane, quindi, l’esigenza di identificare il più
precocemente possibile le persone a rischio di suicidio, al fine di realizzare appropriati
interventi, sia per ridurre il rischio a livello individuale, sia per produrre
modificazioni nei fattori sociali che possono influenzare la salute mentale.
Nella prima giornata del corso viene posto il focus sulla variabilità
della suicidalità di donne e uomini, nelle diverse parti del mondo. Questa variabilità
dimostra che il suicidio è un fenomeno culturale e di genere. Come tale, il
suicidio deve essere interpretato sulla base delle norme di genere e del
contesto culturale e può essere prevenuto solo tenendo conto delle norme di
genere in ogni cultura di appartenenza. Vengono pertanto analizzati i dati di ricerca sugli
aspetti di genere e di cultura legati al suicidio, in Italia come in altri
Paesi del mondo e sono forniti esempi su come includere questi dati nelle
iniziative di prevenzione - quelle a livello di popolazione generale, quelle mirate
alle persone a rischio suicidario e quelle mirate alle persone con una storia
di suicidalità.
Sono poi descritte le diverse fasi
dell’indagine clinica finalizzata alla valutazione del rischio suicidario e
approfondite le modalità
specifiche di conduzione del colloquio e illustrate le scale utili a sistematizzare
le informazioni salienti, al fine di facilitare il processo
induttivo di valutazione probabilistica. Infine, sono analizzati gli indicatori testistici delle
configurazioni psicopatologiche associate a un’elevazione significativa del
rischio.
Nella seconda
giornata vengono forniti gli strumenti utili e aggiornati per la presa in
carico di un paziente a rischio suicidario attraverso strategie e tecniche di
intervento atte a gestirlo all’interno di un percorso clinico, tenendo conto
anche delle altre figure coinvolte nel contesto di vita del paziente, ad esempio
le sue figure familiari e amicali, o per la gestione del lutto di una persona
cara che si è suicidata.
Psicologi, psicoterapeuti, medici con specializzazione in psichiatria, psicologia clinica, neurologia, medicina di comunità, docenti universitari e ricercatori settori M – PSY / 01-08.
Il corso ha una durata complessiva di 12 ore in modalità webinar in diretta con i docenti.