Ansia: sintomi, manifestazioni e consigli per affrontarla
Conoscere, affrontare e superare l'ansia nel periodo di emergenza Covid-19
21 Maggio 2020Introduzione
Gli esperti stimano che l’attuale emergenza Covid-19 porterà molte persone a vivere esperienze di tipo ansioso. Il distanziamento sociale, la perdita del lavoro, l’incertezza sui tempi che verranno e il disagio economico sono alcuni tra i principali fattori che possono concorrere all'insorgenza o all'aggravarsi di una preesistente sintomatologia ansiosa.
In questo articolo descriveremo i sintomi e le manifestazioni dell’ansia, distinguendo tra ansia in generale e ansia per la salute. Consiglieremo inoltre alcune strategie per combatterla in modo efficace.
1. L'ansia in breve
L’ansia è un’emozione tipicamente umana, una reazione fisiologica ancestrale e automatica che si manifesta quando la persona teme il verificarsi di eventi o situazioni incombenti esperite come pericolose.
L’ansia viene sperimentata quando il soggetto si sente esposto ad una minaccia più o meno imminente e grave, impossibile da controllare. L’ansia quindi è generata non tanto dall'evento in sé, quanto invece dalle supposizioni del soggetto su quello che accadrà.
Rispetto alla paura, una reazione di difesa adattiva e immediata a un pericolo ben identificabile (per esempio, la visione di un predatore), l’ansia ha una dimensione fortemente correlata all'anticipazione di qualcosa di indefinito e preoccupante che sta per verificarsi.
Essa infatti non si attiva come reazione immediata a situazioni di esplicito pericolo, ma permette di prevedere e prepararsi a eventi, proiettati nel futuro, esperiti come soggettivamente minacciosi.
Come la paura, l’ansia predispone l’organismo a una reazione definita di “attacco o fuga”, attivando delle risposte fisiologiche, comportamentali e cognitive utili a fronteggiare l’evento/situazione temuti qualora si verificassero.
Pur condividendo i meccanismi di attivazione della paura, l’ansia costituisce un’esperienza emotivamente meno pungente ma protratta nel tempo.
Per questo motivo nella società attuale essa, più che una risorsa, viene vissuta da chi la esperisce come una vera e propria problematica che può portare, nei casi più gravi, a generare dei sintomi fortemente invalidanti.
Una particolare forma di ansia è l’ansia per la salute, che consiste nel temere che la propria salute fisica sia minacciata e compromessa da qualcosa di molto grave.
La persona che esperisce ansia per la salute, di fatto, avverte dei sintomi fisici che monitora con estrema vigilanza, arrivando ad amplificarli e interpretarli come il sintomo di una grave malattia organica.
L’ansia per la salute comporta quindi che la persona orienti la propria attenzione, selettivamente e costantemente, ai segnali e alle sensazioni del corpo che potrebbero rivelare una condizione di malattia, agendo un’insistente ricerca di informazioni e rassicurazioni su diverse piattaforme e con diversi interlocutori (medico di base, familiari, amici).
Per le sue caratteristiche, l’ansia per la salute può dunque rappresentare un possibile esito dell’emergenza Covid-19.
3. Sintomi e manifestazioni dell’ansia
All'interno del DSM-5 i Disturbi d’ansia sono descritti come un insieme di sintomi psico-fisici caratterizzati da una esagerazione di base. Essi sono eccessivi, spesso non realisticamente motivati e persistono nel tempo.
In generale l’ansia esordisce tipicamente in età infantile e colpisce maggiormente la popolazione femminile.
I principali sintomi fisici dell’ansia sono:
aumento del battito cardiaco;
tensione muscolare;
tremore;
sensazione di mancanza di respiro;
sudorazione;
vertigini e nausea.
I principali sintomi mentali dell’ansia sono:
senso di vuoto;
perdita del contatto con la realtà e/o con sé stessi;
pensieri, immagini, ricordi e sensazioni negative;
concentrazione sulla situazione ansiogena.
L’ansia è stata definita da molti esperti come “la paura della paura” in quanto molte delle persone che sperimentano ansia, si sentono ansiose proprio in relazione ai sintomi fisici dell’ansia. Tale comportamento porta ad una condizione ancora più stressante per l’individuo che la vive, mettendo in atto un circolo vizioso.
Alcuni degli esiti nel lungo periodo di uno stato prolungato di ansia possono essere:
alterazioni nel ritmo sonno-veglia;
disturbi del sonno (insonnia, difficoltà a prendere sonno o risvegli precoci);
alterazioni nell'appetito;
ripercussioni sull’autostima e sul senso di autoefficacia.
4. Interventi e trattamenti per l'ansia
Nella situazione attuale, dominata dal forte stress e dalle preoccupazioni derivate dalle restrizioni imposte dall'emergenza Covid-19, molte persone si trovano a sperimentare per la prima volta sintomi più o meno intensi di preoccupazione, ansia e irritabilità o a vedere peggiorata una condizione ansiosa preesistente.
Qualora l’individuo si accorga di manifestare uno o più dei sintomi sopraelencati dovrebbe contattare uno specialista o rivolgersi ai numeri verdi di supporto psicologico messi a disposizione dal Ministero della Sanità, dagli Ordini e dalle Associazioni di categoria su tutto il territorio nazionale.
In generale, gli esperti consigliano di pianificare una routine giornaliera che permetta di portare avanti i propri obiettivi personali e professionali senza perdere di vista la dimensione evasiva (passatempi, esercizio fisico, mantenimento delle relazioni e degli scambi con i propri cari), utile a promuovere il benessere psicofisico e l’allentamento delle tensioni.
Comunicare le proprie preoccupazioni con le persone care può essere una buona valvola di sfogo per condividere e imparare a conoscere i propri stati d’animo.
I Disturbi d’ansia vengono trattati per lo più attraverso la psicoterapia cognitivo-comportamentale, un approccio psicoterapeutico che va ad intervenire tanto sulle cognizioni (pensieri, rimuginio) relative all’ansia quanto sul vissuto emotivo e i comportamenti manifestati dalla persona.
In confronto ad altri approcci, la terapia cognitivo-comportamentale si è dimostrata il percorso di cura per l’ansia di maggior successo, permettendo, il più delle volte, una completa guarigione delle persone.
Il trattamento dell’ansia con l’ausilio della psicoterapia cognitivo-comportamentale richiede, solitamente, alcuni mesi e incontri settimanali cadenzati e concordati con lo specialista.
L’ansia e in particolar modo le manifestazioni più severe e recidive di essa possono essere trattate con farmaci ansiolitici. Tuttavia tali farmaci non sono utilizzabili per periodi estesi di tempo, in quanto comportano severe problematiche di assuefazione ed astinenza.
Allo stesso modo possono essere somministrati dei farmaci antidepressivi che, come nel caso degli ansiolitici, possono essere utilizzati per brevi periodi e non portano, da soli, alla risoluzione duratura ed efficace dei sintomi.
Per questo motivo, in letteratura viene caldamente consigliato un approccio terapeutico di tipo integrato, in cui la psicoterapia sia abbinata, nei casi più acuti e persistenti, a terapie farmacologiche brevi.
Negli ultimi anni si sta confermando come efficace intervento per l’ansia il protocollo mindfulness (Mindfulness Based Stress Reduction – MBSR), un metodo per la riduzione dello stress basato sulla consapevolezza che consiste nel focalizzare la propria attenzione sul momento attuale, divenendo consapevoli dei propri stati mentali.
Essere mindful significa essere consapevoli degli stimoli sia esterni che interni e indirizzare intenzionalmente la propria attenzione al momento presente, in modo da non essere sopraffatti dai propri pensieri e sensazioni.
Il protocollo, introdotto da Jon Kabat Zinn, ha potenzialità preventive e riabilitative per sconfiggere le sensazioni ansiose e consente di gestire i pensieri negativi tipici dell’ansia, in particolar modo la tendenza al rimuginio.
Bibliografia
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