Stress: sintomi e rimedi
Dalla recente indagine commissionata dal CNOP è emerso che molti italiani provano stress, malesseri e difficoltà nelle relazioni interpersonali
25 Giugno 2020Introduzione
Il Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi (CNOP) ha recentemente incaricato l'Istituto Piepoli di rilevare e monitorare il grado di stress della popolazione italiana in relazione alla pandemia Covid-19.
A partire dai primissimi momenti dell’emergenza pandemica, infatti, i livelli di stress hanno subìto un picco e un’evoluzione in concomitanza delle diverse fasi del fenomeno.
Anche l’interruzione del lockdown e l’avvio della fase 2 non hanno congedato le preoccupazioni (per approfondimenti: Sindrome della capanna: cos'è e come affrontarla).
Dall'indagine dell’Istituto Piepoli, molti italiani si definiscono stressati e manifestano diversi sintomi di malessere come alterazioni dell’umore, del ritmo sonno-veglia, dell’alimentazione e nelle relazioni interpersonali.
Nel presente articolo approfondiremo il concetto di Stress e ne delineeremo sintomi, conseguenze, interventi per la sua gestione e risoluzione.
1. Che cos'è lo stress
Lo stress può essere definito come una risposta dell’organismo agli eventi e alle richieste che gli vengono avanzate. Essa è accompagnata da modificazioni fisiologiche, biochimiche, cognitive e comportamentali.
Non tutti gli eventi vengono percepiti come stressanti (stressor) e in egual misura da tutti gli individui. Infatti, secondo Lazarus, la natura dello stress è data dalla valutazione (appraisal) che la persona fa degli eventi e delle risorse che ritiene (o meno) di possedere per farvi fronte.
Il termine inglese “stress” (vicino al latino “strictus”) significa “sforzo, tensione, pressione” ma anche “spinta”, è quindi connotato da una doppia accezione.
Infatti, ciò che comunemente chiamiamo “stress”, con accezione negativa, fa riferimento al concetto di distress, una forma negativa e problematica di stress che comporta ansia, tensione e preoccupazione.
Tendenzialmente, eventi negativi, incontrollabili, imprevedibili, ambigui e minacciosi sono i migliori candidati per l’insorgenza di (di)stress. La pandemia da Covid-19 da questo punto di vista soddisfa pienamente i criteri di evento stressante negativo.
Dall'altro lato, una giusta quantità di stress può essere utile in quanto in grado di spingere, motivare e guidare le persone nella realizzazione dei propri obiettivi.
Questo tipo di stress è definito eustress per le sue caratteristiche benefiche di stimolazione.
In base alla durata dello evento stressor, si può parlare di:
stress acuto, se l’evento-stimolo si manifesta in modo puntale per un tempo limitato
stress cronico, se l’evento-stimolo persiste per un arco di tempo prolungato
stress cronico intermittente, se l’evento-stimolo si presenta regolarmente, rendendosi prevedibile nel tempo
Anche anticipare un evento considerato stressante può costituire una fonte di stress. Altre fonti di stress sono legate alle proprie abitudini, allo stile di vita (per esempio, guidare quotidianamente nel traffico, trovarsi in particolari condizioni socio-economiche e lavorative) e agli eventi di vita, alcuni più comuni (matrimonio, diventare genitori) e altri più raccapriccianti (abusi, episodi di razzismo e di discriminazione).
2. Studi pionieristici sullo stress
I primi contributi allo studio dello stress risalgono agli anni 30 del secolo scorso, quando il fisiologo Walter Cannon descrisse la reazione adattiva allo stress tipica di uomini e animali.
Dinanzi ad un evento percepito come minaccioso (per esempio, la presenza di un predatore), il Sistema nervoso simpatico e il Sistema endocrino si attivano e predispongono due possibili reazioni: attacco (risposta reattiva e aggressiva) o fuga (ritiro, evitamento, distanziamento).
La risposta attacco-fuga è di per sé adattiva in quanto predispone l’organismo ad una rapida risposta alla minaccia ed è alla base dei meccanismi di ansia e paura (per approfondimenti: Ansia: sintomi, manifestazioni e consigli per affrontarla).
Successivamente il medico Hans Selye definì lo stress in termini di Sindrome generale di adattamento, parlando di una risposta aspecifica che l’organismo predispone indipendentemente dalla natura dell’evento scatenante.
L’organismo risponderebbe con una prima fase di allarme, seguita da una sorta di resistenza per fronteggiare la minaccia. Nel momento in cui lo stressor persiste nel tempo, si innesca la fase dell’esaurimento, dovuta al fatto che l’organismo dispone di risorse che a un certo punto si esauriscono.
Se nel contesto animale le reazioni di allarme vengono innescate dalla presenza di minacce concrete per la sopravvivenza, per l’essere umano lo stress costituisce una risposta a eventi diversi e può talvolta rappresentare una costante, nociva, nell'esperienza della persona.
3. Attivazione fisiologica e sintomi da stress
Come anticipato dagli studi di Cannon e di Selye, lo stress agisce primariamente sul piano biologico e neurofisiologico, e coinvolge l’attivazione del sistema simpatico adreno-midollare e dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, a cui conseguono:
aumento della pressione sanguigna (ipertensione arteriosa)
incremento e disregolazione del battito cardiaco (tachicardia, aritmie)
aumento della sudorazione
alterazioni nei livelli di cortisolo
alterazione dei ritmi sonno-veglia e della qualità del sonno
alterazioni nel sistema immunitario con effetto immuno-soppressivo
L’attivazione di queste risposte fisiologiche comporta a sua volta la genesi di una serie di sintomi sul piano cognitivo, emotivo e comportamentale.
I più frequenti sintomi cognitivi dello stress sono:
difficoltà di concentrazione
elevata distraibilità
problemi di memoria
difficoltà nel prendere decisioni e nel risolvere problemi
ansia, tensione, nervosismo
irritabilità e rabbia
alterazioni nel tono dell’umore
Sintomi ed effetti comportamentali dello stress:
comportamenti di fumo, assunzione di alcol
assunzione di sostanze
perdita dell’appetito o abitudini alimentari non sane
riduzione dell’attività fisica
4. Conseguenze di uno stress prolungato
Come anticipato, lo stress è in grado di alterare il funzionamento biologico dell’organismo con conseguenze sul piano comportamentale, cognitivo ed emotivo.
Questi fattori possono poi interagire con condizioni preesistenti o predisponenti, dando luogo a specifici quadri clinici e medici, come disturbi cardiovascolari.
Dunque le conseguenze di uno stress prolungato possono essere varie, tra queste gli esperti segnalano anche l’insorgenza di disturbi psicopatologici e psichiatrici.
Tra i disturbi psicologici correlati allo stress ci sono:
disturbi depressivi (per approfondimenti: Depressione: sintomi e fattori di rischio associati al Covid-19)
disturbo bipolare
disturbi d’ansia
disturbi della sessualità
disturbi del comportamento alimentare
Disturbo da stress post-traumatico
disturbo acuto da stress
stress lavoro-correlato e sindrome del burnout (per approfondimenti: Burnout: sintomi e intervento)
5. Stress da Covid-19
Secondo gli esperti, lo stress rilevato in questi mesi ha connotazioni diverse rispetto ai quadri clinici noti in letteratura.
Il cosiddetto “stress da pandemia” o “stress da Covid-19” è considerato un fenomeno nuovo per il fatto che si esprime tanto sul piano individuale quanto su quello collettivo e comunitario.
Si tratta di uno stress prolungato e persistente ma anche anti-convenzionale, che risente fortemente delle oscillazioni della curva epidemiologica del virus e delle scelte governative che incidono sulla quotidianità delle persone (picchi di contagio, lockdown, fase 1 e fase 2, ripartenza, ecc.).
Per questo motivo, lo stress da Covid-19 può connotarsi come stress acuto (es. fase di allarme durante i picchi di contagio) ed evolvere in stress cronico (lockdown, passaggio alla fase 2) in correlazione al fatto che l’emergenza pandemica si è attenuata ma non è ancora stata sconfitta.
6. Interventi e rimedi per la corretta gestione dello stress
Poiché lo stress fa parte della nostra quotidianità, una delle modalità migliori per farvi fronte è conoscere i meccanismi coinvolti nella sua insorgenza e nel suo mantenimento.
Questa conoscenza infatti fornisce gli strumenti per iniziare ad essere consapevoli del modo in cui ci relazioniamo con gli eventi e vi rispondiamo.
Come per i sintomi di ansia e depressione, il protocollo Mindfulness (Mindfulness Based Stress Reduction – MBSR) rappresenta uno dei metodi d’elezione per la riduzione dello stress.
Il protocollo è basato sullo sviluppo di una consapevolezza che consenta di focalizzarsi sul momento presente, sul proprio corpo e sulle proprie sensazioni, riconoscendo e accettando senza giudicare i pensieri e gli stati mentali ad essi associati.
Essere mindful significa essere consapevoli degli stimoli sia esterni che interni e indirizzare intenzionalmente la propria attenzione al momento presente, in modo da non farsi sopraffare dai propri vissuti.
L’esito finale è infatti quello di pervenire ad una quieta accettazione della situazione corrente, riducendo notevolmente i livelli di stress.
Bibliografia
Stress, State of Mind, 2015
Disturbo acuto da stress e CBT: natura del disturbo e possibilità di trattamento, State of Mind, 2015
Stress: conoscerlo per fronteggiarlo, State of Mind, 2015
Covid-19: Italiani sempre più stressati, Istituto Piepoli, 2020
Taylor, S. E., Health psychology. McGraw-Hill Education, 2015
Teorie sullo stress, Psicologia del lavoro, 2019
Biondi, M., & Iannitelli, A., Covid-19 e stress da pandemia:“l’integrità mentale non ha alcun rapporto con la statistica”. Rivista di Psichiatria, 55(3), 131-136, 2020